Nei primi 9 mesi del 2024 l’andamento del credito erogato alle imprese italiane resta sostanzialmente stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un +0,9% per quanto riguarda il numero di finanziamenti, mostrando invece una lieve crescita in termini di importi pari al +2,4%. La progressiva riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE e un livello accettabile di inflazione, che rappresentano segnali positivi per le imprese, dovrebbero favorire una progressiva crescita della domanda di credito anche nel corso del 2025. Tuttavia, il fragile contesto economico e geopolitico ha influenzato e continuerà a influenzare la rischiosità delle aziende. In particolare, si prevede che il tasso di default medio delle società di capitali registri una crescita maggiore nel corso di quest’anno, con la stima che si attesti al 3,5% per la fine del 2025.
Questa fotografia emerge dall’ultima analisi dell’Osservatorio sulle Imprese realizzato da CRIF, sulla base del patrimonio informativo di EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie. In questo scenario, quali sono gli strumenti a sostegno dello sviluppo, dell’innovazione e della sostenibilità delle imprese del nostro paese?
I principali interventi a sostegno del comparto produttivo italiano
La Legge di Bilancio 2025 (Legge 30 dicembre 2024, n. 207, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2024) ha introdotto un pacchetto di misure articolato che impatta su diversi aspetti dell’attività imprenditoriale. L’obiettivo del Governo è quello di ridurre la pressione fiscale, incentivare gli investimenti e promuovere la crescita economica. Di seguito le principali novità:
- Sono state incrementate le risorse della “Nuova Sabatini” per un totale di 1,7 miliardi di euro per il periodo 2025-2029 (risorse che si vanno a sommare a quanto già destinato dalle manovre precedenti) per assicurare continuità agli investimenti in beni strumentali da parte di micro, piccole e medie imprese.
- È stata prorogata la riforma del Fondo di Garanzia per le PMI. La legge di Bilancio 2025 ha stabilito per le operazioni di liquidità un’aliquota unica al 50% al posto delle due fino a oggi previste (55% e 60%). È rimasto invece invariato l’intervento sulle altre operazioni e, in particolare, la copertura all’80% per le domande a fronte di investimenti. Un’ulteriore modifica ha interessato le operazioni di importo ridotto con un innalzamento dell’importo massimo fino a 100 mila euro. Entrerà inoltre in vigore quest’anno l’obbligatorietà della polizza Cat-Nat (catastrofale) a partire dal 1° aprile 2025.
- Sono state introdotte importanti modifiche e semplificazioni al Programma Piano Transizione 5.0, il credito d’imposta che mira a sostenere gli investimenti in digitalizzazione e transizione green delle imprese. Tra le principali novità vi è la cumulabilità con altri incentivi, l’unificazione dei primi due scaglioni per investimenti fino a 10 milioni, con estensione delle aliquote del 35%, 40% e 45%, previste in precedenza solo per investimenti fino a 2,5 milioni.
- Sono stati stanziati 1,6 miliardi di euro per finanziare un credito di imposta per le imprese che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno.
- È stata incrementata la dotazione del Fondo SIMEST per l’internazionalizzazione.
- La dotazione della ZES Unica per il 2025 è stata aumentata a 2,2 miliardi di euro.
In uno scenario in cui le imprese devono puntare alla crescita e allo sviluppo del proprio modello di business, l’innovazione e sostenibilità rappresentano i principali driver per la creazione di valore economico e sono divenute un passaggio obbligatorio per tutte le aziende, non solo per gli obblighi normativi ma soprattutto per l’acquisizione di vantaggi competitivi di mercato.
Lo Stato ha messo quindi a disposizione delle agevolazioni ad hoc – tra cui la Sabatini 4.0 e la Sabatini Green – entrambe con un contributo maggiorato del 30% rispetto all’ordinaria, consentendo alle imprese di ottenere un beneficio maggiore in caso di investimenti innovativi o sostenibili. Nei primi due mesi dell’anno, queste hanno rappresentato rispettivamente il 67,8% e il 61,7% degli investimenti in leasing della Nuova Sabatini (Fonte dati Assilea – Associazione Italiana Leasing).
Sempre sul filone dell’innovazione e della sostenibilità, dopo una lunga attesa e molteplici pubblicazioni di circolari e decreti durante gli scorsi mesi estivi, e i continui aggiornamenti delle FAQ, il Piano Transizione 5.0 – il credito di imposta che mira a sostenere gli investimenti in digitalizzazione e transizione green delle imprese – è finalmente operativo, pur se non ancora “decollato”. Il Piano Transizione 5.0, in complementarità con il Piano Transizione 4.0, si inserisce nell’ambito della più ampia strategia finalizzata a sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese e mette a disposizione delle stesse 6,3 miliardi di euro nel biennio 2024-2025. La recente manovra di Bilancio ha apportato significative modifiche a tale contributo, ampliandone l’ambito di applicazione e semplificando le procedure di accesso al beneficio, al fine di accrescerne l’utilizzo da parte delle imprese. A oggi meno dell’8% delle risorse messe a disposizione è stato utilizzato (circa lo 0,2% per progetti completati e la restante parte fa riferimento a risorse prenotate per progetti non ancora completati).
In particolare, la Legge di Bilancio 2025 ha esteso le possibilità di cumulo dell’agevolazione, consentendo la cumulabilità con il credito d’imposta ZES e rimuovendo il vincolo di cumulabilità con le sole misure basate su risorse nazionali. È stata quindi introdotta la possibilità di cumulo con tutte le agevolazioni, incluse quelle finanziate con fondi europei, a condizione che il sostegno non copra le medesime quote di costo dei singoli investimenti del progetto di innovazione. Sono stati inoltre modificati gli scaglioni di investimento, unificando le prime due fasce (fino a 2,5 milioni e da 2,5 a 10 milioni di euro) in un unico scaglione che comprende gli investimenti fino a 10 milioni di euro, al quale si applicano le aliquote del 35%, 40% e 45% precedentemente previste per la sola prima fascia.
Importanti novità hanno riguardato anche gli impianti fotovoltaici. È stato infatti rivisto lo schema delle maggiorazioni, introducendo una maggiorazione del 30% per l’acquisto di pannelli fotovoltaici con moduli di tipo a) e incrementando al 40% e al 50% le maggiorazioni per i pannelli fotovoltaici con moduli di tipo b) e c).
Infine, sono state introdotte rilevanti semplificazioni procedurali:
- per la sostituzione di macchinari che hanno terminato da oltre 24 mesi il periodo di ammortamento, è stata prevista l’esenzione dal calcolo del risparmio energetico conseguito, con applicazione dei parametri previsti per il primo scaglione di riduzione dei consumi energetici, ferma restando la possibilità di dimostrare una contribuzione al risparmio energetico superiore;
- per i beni 4.0 acquisiti tramite contratto EPC (Energy Performance Contract) con una ESCo (Energy Service Company), è stato stabilito il riconoscimento automatico dell’efficientamento energetico previsto con applicazione dei parametri previsti per il primo scaglione di riduzione dei consumi energetici.
In questo modo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si impegna a sostenere attivamente le imprese italiane nella transizione verso un’economia più sostenibile, favorendo l’innovazione, la competitività e la creazione di valore nel contesto europeo e globale.
Con i temi della sostenibilità ambientale e dell’innovazione sempre più cruciali per i player finanziari e per le imprese, anche le garanzie pubbliche hanno previsto nuove linee di credito. È il caso di SACE, che con linee di prodotto ad hoc (come la Garanzia Futuro Light che sarà operativa dal 1° aprile 2025) sostiene la competitività e la produttività delle imprese italiane sui mercati globali, sostenendo quindi le imprese che desiderano investire in progetti innovativi, espandere la propria attività o migliorare la propria competitività sul mercato.
CRIF, un partner per la gestione completa di ogni processo di Finanza Agevolata
La normativa è già e continuerà a essere sempre più focalizzata nei prossimi anni sul supporto al tessuto produttivo e i player finanziari dovranno continuare a svolgere un ruolo cruciale come abilitatori del percorso di sviluppo. In quest’ottica, il Gruppo CRIF supporta banche, confidi e lo sviluppo delle imprese nell’accesso alle opportunità offerte dalla Finanza Agevolata, accompagnandoli lungo tutto il percorso per l’ottenimento del contributo o della garanzia. Nello specifico, CRIF supporta banche, confidi e le imprese loro clienti con specifiche soluzioni (Garanzia SACE, Ismea, Nuova Sabatini, Garanzia MCC, Credito di imposta, bandi nazionali e regionali, etc.) proponendo una gestione completa di ogni processo, un iter guidato e assistito nel pieno rispetto di tutti gli adempimenti e scadenze previsti dalla normativa per l’ottenimento della garanzia/contributo.
In particolare, CRIF affianca i player finanziari e le imprese loro clienti nelle attività ai fini dell’acquisizione, del mantenimento, della gestione e dell’escussione di finanziamenti agevolati, con vantaggi per tutti gli attori coinvolti. La scelta di un partner come CRIF, con linee di business specializzate nella gestione in outsourcing dei processi di Finanza Agevolata, consente infatti di poter contare su un supporto specialistico a 360°, garantendo la gestione di tutti gli adempimenti e scadenze e la massima competenza per sfruttare al meglio la cumulabilità tra i vari incentivi.