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15 Gennaio 2024

Rapporto di Banca d’Italia sugli impatti contabili dei rischi climatici

Rapporto di Banca d’Italia sugli impatti contabili dei rischi climatici

Nei giorni scorsi Banca d’Italia Eurosistema ha pubblicato il documento “Impatti contabili dei rischi climatici e ricognizione delle disclosure ESG. Prime evidenze sulle banche italiane.”, da cui emerge una situazione di mercato in evoluzione dove gli intermediari finanziari italiani (più di quelli europei) giocano un ruolo cruciale per supportare la transizione climatica.

Dal rapporto emerge che le banche, italiane ed europee, del campione presentano rispettivamente l’84% e il 62% delle
esposizioni verso non-financial corporate nei settori definiti come “highly contribute to climate change”, ossia quei settori che maggiormente necessitano di investimenti per la realizzazione della transizione climatica. Le banche italiane risultano dunque, in termini relativi, più esposte verso settori che potrebbero essere più rilevanti per il cambiamento climatico, potenzialmente ponendosi dunque in un ruolo rilevante nel processo di finanziamento della transizione climatica. Più in generale, le recenti raccomandazioni della Commissione Europea confermano che gli intermediari finanziari hanno un ruolo chiave nella lotta al cambiamento climatico.

Si registra al contempo un problema di “data gap” sulle informazioni ESG, il ché potrebbe implicare per l’industria finanziaria italiana maggiori costi per la valutazione del rischio di transizione degli immobili a garanzia e la difficoltà ad apprezzare correttamente il rischio di transizione associato a determinate categorie di immobili, con conseguente sottostima dei parametri di rischio.

Queste sono solo alcune delle considerazioni che si leggono nel rapporto Banca d’Italia – Eurosistema “Impatti contabili dei rischi climatici e ricognizione delle disclosure ESG. Prime evidenze sulle banche italiane.”, che ci ricordano come sia assolutamente urgente e prioritario dotarsi di sistemi adeguati per affrontare la transizione climatica in atto e integrare i fattori ESG nella valutazione del rischio di credito (e non solo).

Lo stesso rapporto conclude confermando che il sistema bancario italiano sta compiendo progressi tangibili per rispondere alle sfide poste dai cambiamenti climatici, detto con le nostre parole: abbiamo fatto tanto e stiamo facendo tanto, ma la strada è ancora lunga e ora è il momento per continuare ad impegnarsi in questa direzione.

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