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31 Gennaio 2024

Il ruolo degli intermediari finanziari nella sostenibilità: intervista a Gianluca Puccinelli

Il ruolo degli intermediari finanziari nella sostenibilità: intervista a Gianluca Puccinelli

Cosa significa sostenibilità per l’impresa? Qual è il ruolo degli intermediari finanziari nella transizione delle PMI verso la sostenibilità? E noi di RES cosa stiamo facendo in tal senso?

Lo abbiamo chiesto a Gianluca Puccinelli, Presidente di Res Consulting Group: qui di seguito un estratto video e la trascrizione integrale dell’intervista.

Sostenibilità per l’impresa vuol dire innanzitutto cambiare l’approccio culturale

Sempre più normative nazionali e sovranazionali stanno spingendo verso l’adozione di politiche che tengano conto della sostenibilità, che favoriscano il perseguimento degli SDG’s (Sustainable Development Goal) e dei rating ESG. Sostenibilità non è solo un tema moralmente ed eticamente corretto, ma anche un obbligo. Eppure per andare verso un’efficace transizione, il primo passo è culturale.

“Due concetti fondamentali. Il primo è passare dal concetto di lavorare per gli shareholders a lavorare per gli stakeholders.” Questo per dire che se prima l’obiettivo primario dell’azienda era di lavorare per gli azionisti e cioè per creare utili, ora l’obiettivo diventa più ampio perché devo creare benessere per tutti i portatori di interesse. Questo cambia il concetto stesso di impresa, che da entità isolata, organizzazione a sé stante, diventa comunità.

Il tema della sostenibilità è urgente e riguarda noi persone, perché abbiamo un solo pianeta in cui vivere. Al pianeta in realtà non importa della sostenibilità perché “il pianeta resterà comunque, non so come ma resterà quello che passerà saremo noi saremo e soprattutto i nostri figli”.

Come si traduce questo concetto culturale in azioni pratiche? Cosa faccio domani mattina?

Come primo passo l’impresa deve preoccuparsi di mettere “nero su bianco” i principi e i valori in cui crede, ma non tanto per poterli comunicare sul sito web o raccontarli ai neo assunti. Tali principi vanno metabolizzati e ne va data piena consapevolezza a tutti gli stakeholders.

Enunciare i propri valori, scrivere il codice etico o il regolamento interno aziendale non è una novità, ma prima questi documenti erano degli strumenti destinati solo ai miei dipendenti e stretti collaboratori. Ora il mio pubblico di riferimento a cui destinare tali enunciati è molto più ampio: le società collegate, i miei fornitori, i miei clienti.

Il cambiamento è prima di tutto di prospettiva, quella che era l’impresa indipendente e slegata dal mondo circostante è ora un’entità parte della comunità e dell’ambiente in cui essa vive, in un rapporto non tanto di dipendenza quanto di complicità.

Come cambia l’approccio culturale della PMI?

“È difficile da far prendere coscienza alla piccola e media impresa e allora qual è la scorciatoia, la strada più breve? Operare sugli intermediari finanziari, che con la leva del credito e della finanza possono – diciamo così – sollecitare le piccole e medie imprese ad adottare criteri di sostenibilità. Il legislatore europeo ha individuato negli intermediari finanziari la cinghia di trasmissione verso la piccola e media impresa dei valori di sostenibilità. Quindi usando la leva del credito, più o meno credito, da una parte e dall’altra facendo valutare i rischi che corrono le imprese con il cambiamento climatico. Con il cambiamento ambientale dobbiamo gestire in maniera più oculata il credito per non incorrere in rischi di default, che in un istituto di credito possono innescare un rischio sistemico dell’intera economia. E siamo a questo. Questo è – vista dall’alto – la problematica della sostenibilità”.

Cosa sta facendo RES per supportare gli intermediari?

“Noi stiamo facendo diffusione culturale: seminari, incontri sul tema ESG, articoli e attività di formazione. Abbiamo un bel po’ di docenti che si sono specializzati in questi ultimi anni nella sostenibilità e soprattutto facciamo consulenza per mettere in piedi una struttura organizzativa che sia compliant, conforme alle normative, ma soprattutto che ha l’obiettivo di creare un substrato culturale di modo che tutte le persone siano consapevoli sull’importanza fondamentale della sostenibilità non tanto e non solo perché oggi va di moda, ma per una questione di benessere personale”.

Un esempio è il webinar che abbiamo organizzato giovedì 29 febbraio con Paolo D’Andrea dal titolo “La valutazione della sostenibilità creditizia dell’impresa”. Una giornata di confronto in diretta web sui temi del rating ESG, della relazione tra ESG e rischio di credito dal punto di vista degli intermediari finanziari.

Per maggiori informazioni sul prossimo webinar ESG e su tutti gli altri appuntamenti formativi on line, consultare il catalogo Cognosco.

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